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Proclama all'Unto

Italiani di Terra, di Mare e di Tele, il colmo è stato raggiunto e superato. Un manipolo di legulei ha osato definire errata la limpida volontà del Popolo e del suo Conducator di porre la Guida suprema al di sopra delle miserabili norme della Costituzione italiana. Invitiamo dunque Sua Eccellenza Ignazio, Ministro della Guerra, a ordinare l’immediato arresto degli infami traditori.
Insieme a tutto il Popolo di truffatori, presentatori, spettatori, evasori, corruttori, Muratori, azzeccagarbugliatori proclamiamo in questo triste momento la nostra immutata fiducia, devozione, amore verso di Lui, Gloria di Arcore, Sostegno alla ricchezza, Padre delle genti, Sorriso supremo, Altezza senza pari, Lunga virilità, Lampada del mondo.

10 commenti

  • Pino

    Ottobre 12, 2009

    Di male in peggio!
    Altro che “caimano”… è un serpente VELENOSISSIMO!
    Ho rivisto e aggiornato un mio lavoro. Ve lo ripropongo.
    Il Cobra.

    Un tempo i Leoni, nel bene e nel male,
    erano i soli signori del mondo animale.
    Chi era saggio, chi sciocco e chi inetto;
    nessun, di certo, poteva essere perfetto!

    In nome della libertà e della biodiversità,
    si cominciò a contestare la loro autorità:
    “Tutti quanti hanno diritto di comandare.”
    “Votazioni libere dovunque bisogna fare.”

    Si fecero barricate, ci furono manifestazioni,
    così alla fine si ottennero libere votazioni.
    Tutti gli animali contenti fecero gran festa…
    e qualche re, sul patibolo, perse la testa.

    Andarono al potere vari e tanti animali:
    Elefanti, Volpi, Cavalli, Asini e Maiali.
    Sciacalli e Vipere, pur dandosi da fare,
    solo nell’ombra preferivano tramare.

    Un dì, un Cobra, esperto nel sondaggio,
    di presentarsi in politica ebbe il coraggio.
    Iene, Serpenti, Asini, Ragni e Scorpioni,
    compatti, lo appoggiarono nelle votazioni.

    Mentre gli altri animali stavano a litigare,
    il Cobra si prese il potere senza sudare.
    In nome della libertà, per favorire i vicini,
    approvò delle leggi “ad usum Delphini”.

    Poi a dispetto del diritto e della parità,
    si approvò una legge: la sua immunità.
    Ma la legge fu dichiarata incostituzionale,
    il Cobra, allora, fece un casino infernale:

    offese la Corte costituzionale, il Presidente
    e tutti quelli che la pensavano diversamente.
    Come finisce la storia non ve lo so dire,
    perch’è una storia vera… e non vuol finire!

    Un popolo, che dimentica il passato,
    a ripetere i suoi errori è destinato.
    Democrazia è cosciente partecipazione;
    la dittatura è la più grande maledizione.

    (Pino Bullàra)

  • gioacchino c.

    Ottobre 10, 2009

    Ahi serva Italia, di dolore ostello,
    nave sanza nocchiere in gran tempesta,
    non donna di pronince, ma bordello!

    e pensare che questi versi sono stati scritti più di 700 anni addietro

  • Illumination

    Ottobre 9, 2009

    PROCURADE ‘E MODERARE

    BARONE SA TIRANNIA

    Inno contro i feudatari – Francesco Ignazio Mannu – 1794

    Procurade de moderare
    Procurad’e moderare
    Barones, sa tirannia
    Chi si no, pro vida mia,
    Torrades a pés in terra
    Decrarada est giaj sa gherra
    Contra de sa prepotentzia
    Incomintzat sa passentzia
    In su pobulu a mancare

    Mirade ch’est pesende
    Contra de bois su fogu
    Mirade chi no est giogu
    Chi sa cosa andat ‘e veras
    Mirade chi sas aeras
    Minetan su temporale
    Zente cunsizzada male
    Iscurtade sa ‘oghe mia

    No apprettedas s’isprone
    A su poveru ronzinu,
    Si no in mesu caminu
    S’arrempellat appuradu;
    Mizzi ch’es tantu cansadu
    E non ‘nde podet piusu;
    Finalmente a fundu in susu
    S’imbastu ‘nd ‘hat a bettare.

    Su pobulu chi in profundu
    Letargu fit sepultadu
    Finalmente despertadu
    S’abbizzat ch ‘est in cadena,
    Ch’istat suffrende sa pena
    De s’indolenzia antiga:
    Feudu, legge inimiga
    A bona filosofia!


    Custa, populos, est s’ora
    D’estirpare sos abusos
    A terra sos malos usos
    A terra su dispotismu
    Gherra, gherra a s’egoismu
    E gherra a sos oppressores
    Custos tirannos minores
    Est pretzisu umiliare

    Traduzione:
    Fate in modo di moderare
    Baroni,
    cercate di moderare la vostra tirannia,
    Altrimenti, a costo della mia vita,
    tornerete nella polvere,
    La guerra contro la prepotenza
    è stata già dichiarata
    e nel popolo la pazienza
    inizia a mancare

    State attenti perché contro di voi
    si sta levando il fuoco,
    Attenti perché non è un gioco,
    se questo inizia per davvero
    Guardate che le nubi
    preannunciano il temporale
    Gente consigliata male
    ascoltate la mia voce

    Non continuate ad usare lo sprone
    sul povero ronzino,
    o in mezzo al cammino
    si ribellerà imbizzarrito;
    è così stanco e malandato
    da non poterne più,
    e finalmente dovrà rovesciare
    il basto e il cavaliere.

    Il popolo
    che era caduto in un profondo letargo
    Finalmente anche se disperato
    si accorge di essere schiavo
    Sente che sta soffrendo
    solo a causa dell’antica indolenza
    Feudo, legge nemica
    di ogni buona filosofia!


    Questa, o popolo ,
    è l’ora di eliminare gli abusi
    Abbasso le abitudini nefaste,
    contro ogni dispotismo
    Guerra, guerra all’egoismo
    e guerra agli oppressori
    È importante che questi piccoli tiranni
    vengano vinti.

    Si tratta di uno dei canti popolari più antichi d’Europa ma drammaticamente attuale :la ricerca della democrazia e della giustizia

  • mario

    Ottobre 8, 2009

    Come non unirsi al coro di “meno male che Silvio c’è” e – come afferma lui meme, novello Giobbe del diritto – fermamente teso ad “andare avanti”?
    L’unica remora è non aver estri lirici Bondi-level, per i quali almeno ci abbeveriamo deferenti alle strisce del Disegni sul Fatto Quotidiano, dio ce lo salvi a lungo.
    In questo giorno di ebbrezza, ve li raccomandiamo caldamente 🙂

    mario g.

  • biagio g

    Ottobre 8, 2009

    Aderisco al proclama. Basta con questo Paese bolscevico che pensa di avere delle regole e dei valori di base riconosciuti da tutti e condivisi. Basta con questo Paese che pensa di essere libero ma è in mano di comunistacci che controllano tutto dalle televisioni alla stampa, dalla magistratura alla cultura. Un Paese che non vuole capire che “la legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione”!(ghedini)
    Da Palazzo Grazioli, dopo il festino di mezzanotte tra i fumi dell’alcol e l’euforia della coca spostandosi dalla sala escort, silvio da arcore ha subito chiesto ai sui leccaculo cosa significhi che il lodo sia incostituzionale perchè vìola l’artt.3 e 138. Ancora al suo quesito non è stata data risposta.Pare non si trovi neppure una copia della Costituzione! Credeva di trovare qualcosa nel codice ghedini ma niente! “Ma va là”

  • fabio

    Ottobre 7, 2009

    Mah; speriamo che non tolgano di mezzo la corte costituzionale..

  • Marina Guerrisi

    Ottobre 7, 2009

    Credo non si tratti di gioia ma di ironica approvazione di un fatto. Iniziare a rivalutare la Costituzione significa ricordare che l’unica cosa “unta” sono i diritti di un cittadino.

    E senza quelli, caro Martinoli, la libertà di “cercare” la tanto pres-unta Verità non esiste.

  • Guido Martinoli

    Ottobre 7, 2009

    In ogni caso Io non so ancora chi sono, da dove vengo, dove vado, perchè c’è l’universo, se ci sono i multivrsi, se c’è o non c’è e dov’è Dio …..
    Se ti basta gioire per tanto poco caro Alberto, beh, in tutta sincerità, veramente mi fai … invidia.
    Eppure sono convinto che anche tu preferiresti gioire per ben altro.

  • Irene

    Ottobre 7, 2009

    …AMEN

  • Giorgio Giacometti

    Ottobre 7, 2009

    Aderisco senz’altro a questo proclama. Per protesta propongo di lasciare accesa la TV, a tutto volume, su Canale 5, tutte le ore del giorno e della notte, per proclamare la nostra fede.

    Giorgio del club udinese degli amici degli amici

    P.S. Tra l’altro questa forma di lotta, aumentando lo spreco gratuito di risorse energetiche, aiuterebbe l’economia a riprendersi….

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