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La carne degli angeli

di Alda Merini
con venti opere inedite di Mimmo Paladino
Frassinelli, Milano 2003
Pagine 128

merini_angeli

Se poesia è anche scorgere fra le pieghe dello spazio l’invisibile, gli angeli, «pulviscolo amoroso e traccia dell’amore divino» (pag. 54), sono «queste forme senza vesti e ornatissime, questi desideri chiari che hanno lingue di solo silenzio, questa pioggia di grazia che cade sulle nostre miserie» (53). Se «c’è una linea di infelicità come di uragano» che li separa dalla nostra stirpe (58) è perché «noi siamo angeli morti» (34), la cui speranza consiste nell’essere «amati e divorati dagli angeli / nel loro immenso amore» (11); anche la morte diventa «un grande albero pieno di canto» (10), poiché «il vero parto del sogno, il vero parto della gioia, lo fa solo un angelo di luce» (57).

Per Alda Merini questi «unici grandi / stratagemmi di Dio» (113), costituiscono la forma con la quale il divino si è innamorato degli umani, poiché «l’amore, che è la tragedia dell’uomo, / è anche la tragedia divina, / quando in un impeto di violenza / Dio ha creato non tanto l’amore / quanto la follia dell’amore» (33). Ed è per questo che quando un uomo incontra uno di questi angeli e costui glielo confessa con parole di struggimento e di pace – «In realtà ero un angelo, un angelo che dimorava ovunque e che era dimora dei tuoi pensieri» (93)- o anche quando l’angelo non ammette di essere tale –forse perché non lo sa-, quell’uomo non può che desiderare di «avere una sola delle vostre ali / per uccidersi di vero amore» (109). Morire così, morire d’amore, significa tramontare nel canto perché «la poesia è distanza tra corpo e corpo» (9).

Gli Angeli della poesia non sono eteree inconsistenze ma rappresentano invece la forma ultima della passione, sono materia trasfigurata, bellezza senza limiti, corpo di luce e d’amore. È l’incontro con l’angelo che detta alla poesia le sue parole più incantate e tuttavia più lucide:

E così lui, che è la colonna assoluta del
mio silenzio, lui che è il mio vero amore, lui
che non toccherà mai il mio corpo perché è
un eletto, verrà confortato solo dalla vostra
fede, che farà vedere a quest’uomo gli eterni
domini di Dio
(110)

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