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Contro il crimine

Si fa finta -i giornali fingono, la televisione finge, i cittadini fingono- di non sapere e di non capire che la corruzione pubblica in Italia non è un problema di natura morale, è un problema di carattere economico-politico. Il bene e il male non c’entrano. C’entra invece l’enorme spreco di risorse pubbliche che tiene la società in ginocchio ostacolando e spesso rendendo impossibile l’erogazione di servizi essenziali per le collettività. E questo accade perché coloro che dovrebbero combattere la corruzione con gli strumenti legislativi sono essi stessi i maggiori corrotti e corruttori.
Si può dunque dire che l’Italia è in mano a criminali di diversa natura, funzione, identità. E lo è da tempo. Un caso come quello di Andreotti -esponente governativo di primo piano anche a livello internazionale- affiliato e complice di Cosa Nostra (prescritto non assolto!) è stato presto dimenticato per ovvie ragioni ma è un caso che dice tutto. Di massoni, di soggetti oscuri e sempre menzogneri, di patologici pubblicitari, come recenti presidenti della Repubblica e del Consiglio non è neppure il caso di discutere.
I criminali governano gli enti locali -da Bronte a Roma-; governano le banche; governano la Chiesa papista; governano le ‘forze dell’ordine’; governano il calcio; governano le Grandi Opere; governano numerose associazioni della cosiddetta ‘società civile’; governano molte università e centri di formazione; governano la televisione e la ‘grande stampa’. Governano -senza alcun dubbio- i partiti politici.
Anche per questo quando sento di qualcuno dire «è (o fu) un fedele servitore dello Stato» io penso che si tratti di servitori del crimine. Pur essendo (anche) un pubblico funzionario, spero bene che nessuno si sogni di dire di me una cosa del genere. Non c’è trattativa Stato-mafie. Perché non c’è trattativa tra il braccio destro e quello sinistro dello stesso organismo.
Possiamo fare poco, certo, nei confronti di tutto ciò ma almeno questo dobbiamo capirlo. E non fingere.

7 commenti

  • diego

    Aprile 24, 2015

    Mi pare che Cristina abbia toccato un punto chiave del problema. Senza una cultura della legalità a tutti i livelli, non c’è speranza. Faccio un esempio. Nessuna prova, ma lo sanno tutti. Non molto lontano da qui, in un piccolo centro noto per la sua grande tradizione democratica ecc. ecc., nei decenni passati non pochi hanno letteralmente comprato una pensione per la silicosi. La silicosi è una malattia professionale terribile, e la pensione è sacrosanta. Però tutti sanno che bastava pagare qualcuno e un modesto problema polmonare diventava una silicosi, sulla carta, e così ecco la pensione. Ovviamente è tutto un «si dice», perchè il tutto è stato coperto sempre da una omertà collettiva. Ormai son fatti abbastanza lontani, forse reati prescritti, ma sono l’indice di una mentalità diffusa, omertosa, e non siamo nel profondo sud. Insomma, il pesce puzza dalla testa, ma anche la coda puzza abbastanza di suo.

  • cristina

    Aprile 23, 2015

    Mi perdonerai Alberto i miei pochi interventi si basano tutti sul vissuto quotidiano, sul quotidiano esser parte di un “oraganismoorganizzazionemostro” con dieci teste e 50 zampe. Gli italiani che festeggeranno la liberazione in un grigio (meteo) giorno di primavera, lamentano scandali, furti, dolori e tragedie, disoccupazione e ricchezze (solo altrui), vanno piangenti a elelmosinare aiuti “di stato” a ogni piè spinto e meglio se azzoppato,inveiscono contro corrotti e corruttori ma…ma…caro amico..guai a spiegargli che esistono delle regole anche per chiedere un documento che”semplicemente non è il tuo”, guai a ricordare che non tocca solo ai rifugiatiextrauomini muniris di documenti che dicano chi sei. Mille esempi banali di del quotidiano disprezzo di ogni principio di convivenza socisle e osanna ai criminali di ogni specie. Lamenti su lamenti con pellicce e cagnolini al seguito perchè costringono i “poveri cittadini” a stampare le “cose a casa”: E VOI CHE CI STATE A FARE??!!!…ecco infatti…cosa ci stiamo ancora a fare dinanzi a costoro?
    Mi spiace dovermi altezzosamente dissociare dalla massa informe di “c.d.fratelli” che ci sommerge.

  • agbiuso

    Aprile 23, 2015

    Caro Diego, ti assicuro che lo studio condotto da lettori attenti come te è sempre importante per chi scrive.

  • diego

    Aprile 23, 2015

    caro Alberto, quando nel porto delle nebbie che è la libreria cui sono assiduo arriverà finalmente la rivista, leggerò con grande attenzione le tue tesi da pensatore vicino all’anarchismo riguardo lo stato, perchè è lo snodo essenziale della parte politica del tuo pensiero, per ricondurla ad un’unica gemmazione con la parte più filosofica e antropologica

    poi tornerò sui tuoi scritti politici, e, con i miei modesti mezzi, ma in assoluta libertà, ne scriverò

    ovviamente non è importante per te, ma per me sì

    poi quel che scrive Pasquale è sempre enormemente stimolante, apre prospettive e domande, peccato che a causa della Fornero debbo ancora lavorare, altrimenti saprei come usare il mio tempo, cioè studiando e interrogando Pasquale, che è uno che scrive vivo, il più vivo di tutti

  • Pasquale D'Ascola

    Aprile 22, 2015

    Una nota a margine. Mi dicono che ieri o quando sia, durante una trasmissione che non so detta Ballarò, mi dicono essere stata mostrata una sequenza di interviste sul tema come mai è festa il 25 aprile. Quesito posto a una fascia di persone tra i 18 e i 30 anni. Nessuno ha saputo rispondere. Il più spiritoso, Bè così a bruciapelo non ti saprei dire, se mi lasci il tempo magari mi ripiglio. Il più pio, Bè si tratta di un santo non saprei quale.
    No further comment.
    P.

  • Dario Generali

    Aprile 22, 2015

    Caro Alberto,

    anche in questo caso non posso se non condividere la tua lucida e coraggiosa denuncia.
    Non ci potrà essere riscatto del nostro paese se non attraverso un recupero della legalità istituzionale e del rispetto dello stato di diritto.
    Il rispetto delle leggi è la premessa per la vita di qualsiasi forma di democrazia. Non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo è soprattutto disprezzo delle leggi e illegalità, come storicamente avvenne per l’avvento del fascismo, per esempio, in Italia, Spagna e Cile. L’attuale, diffusa corruzione è un’evidente prevaricazione di qualsiasi ordine non solo democratico, ma civile e istituzionale e una forma strisciante di fascismo, non mancando politici e malavita organizzata di accompagnare la sistematica corruzione della vita pubblica con aggressioni e violenze nei confronti di chiunque si opponga alla loro dittatura criminale, siano essi normali cittadini o uomini delle istituzioni, questi sì veri ed eroici servitori non dello stato corrotto che nella realtà abbiamo, ma di quel modello di stato che per diritto dovremmo avere.
    Un caro saluto.
    Dario

  • Pasquale D'Ascola

    Aprile 22, 2015

    Sì Alberto,
    è forse poco noto che i nostri sodali europei stanziano ogni anno il triplo di quanto si stanza da noi, per assistenza e accoglienza ai rifugiati, problema umano, civile, economico senza precedenti storici; li avesse farebbe lo stesso perché la nostra classe politica è costituita da pezzenti senza storia. Lo stesso per qualsiasi cosa che riguardi la società, scuole, sanità ( eppure in Francia si lamentano perché anche lì qualcosa è stato tolto, non di preciso ma so che per esempio i ricoveri per anziani sono/erano del tutto gratuiti fino a poco tempo fa, se ora c’è qualche danno al sistema è bene sapere che in Francia però i medicinali, anche l’aspirina, sono del tutto a carico del servizio nazionale). Molti diranno, gli italiani che fingono come ben dici, Eh maaa loro sono ricchi. Risposta, No, non sono così ricchi in Europa, compagine sbandata di terre senza risorse se non l’agricoltura forse migliore del mondo della quale la politica in genere si impipa, Non sono ricchi ma non comprano bombardieri nuovi, non armano navi da battaglia, non pagano un esercito di parassiti, non gettano, non del tutto il denaro dalla finestra per mantenere il lusso di pochi, e una classe dirigente per descrivere bene la quale il tuo commento basta e avanza. A presto. P.

    p.s. sto meditando un commento a Iniziazioni.

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