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Solutus

«C’è un’emergenza democratica». Angelino Alfano ha ragione. L’emergenza democratica rappresentata da alcuni eletti al Parlamento che entrano in massa nel Palazzo di giustizia di Milano con l’intenzione di intimidire i magistrati chiamati a giudicare in nome del popolo italiano i gravissimi reati dei quali Berlusconi è accusato. L’emergenza democratica costituita da Alfano che minaccia scandendo «Stop ai processi o sarà il caos». Pur di evitare la condanna certa -in base alla legge- del loro padrone, Alfano e gli altri ben remunerati servitori sono pronti a infliggere il caos -appunto- all’Italia.
Dal PD silenzio, ancora una volta, su questa azione di marca fascista mentre invece il M5S ha espresso la sua solidarietà ai giudici così minacciati da coloro i quali «si aggrappano a un vecchio signore che perde i pezzi come a un salvagente di marmo. Non hanno del resto alternative. Sparirebbero. Lo terranno insieme fino all’ultimo come la mummia di Lenin per esibirlo nei talk show con un altoparlante nascosto “No IMU, no IMU, no IMU“» [Fonte:  L’uveite di Berlusconi e l’orchite degli italiani].
Gli eletti nel M5S hanno dichiarato che si esprimeranno contro l’eleggibilità di s.b. al Senato, illegittima in base alle leggi in vigore e da vent’anni calpestate. Che cosa faranno i parlamentari degli altri partiti? Da dove viene il pericolo per la nostra democrazia? Sino a quando come italiani dovremo  tollerare il ritorno al principio politico arcaico secondo il quale princeps legibus solutus est? Con quanta arroganza l’entità immonda e i suoi scagnozzi ululano della loro superiorità rispetto alle leggi? Democrazia non vuol dire soltanto andare a votare a intervalli di anni, significa soprattutto divisione dei poteri ed eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Il potere più pervasivo delle società contemporanee è quello dei media. Sino a quando il padrone della televisione sarà in Italia anche capo politico?
Spero che diventi davvero solutus, che costui si sciolga finalmente nella morte.

9 commenti

  • agbiuso

    Aprile 7, 2013

    Altro che “non eleggibilità”, altro che “rispetto della legge”.
    Il capogruppo del Partito Democratico a Montecitorio -il giovane Roberto Speranza– afferma di «volere il confronto, i voti di Berlusconi non sono di serie B».
    Immaginate se una cosa del genere l’avessero detta i capogruppo del Movimento 5 Stelle!
    Numerosi altri dirigenti del PD si muovono sulla stessa linea, verso un governo gestito dal PD, con il sostegno del banchiere affamatore Mario Monti e sotto il controllo dell’entità immonda.
    Che schifo.

  • agbiuso

    Marzo 18, 2013

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    Sabato prossimo, 23 marzo, a Roma si svolgeranno due manifestazioni. A piazza del Popolo una manifestazione straricca di mezzi, di denaro, di disprezzo per la Costituzione e di odio per la democrazia e l’indipendenza della magistratura, quella voluta da Berlusconi (quanti dei partecipanti saranno stati convinti da viaggio gratis, cestino-pranzo, diaria e altre utilità?).

    A piazza Santi Apostoli, invece, alle ore 17, una manifestazione francescana, senza una lira, senza organizzazione, totalmente auto-organizzata e auto-finanziata dai cittadini, chiederà la realizzazione della Costituzione e dei suoi principi di “giustizia e libertà”, e l’applicazione della legge 361 del 1957 secondo cui Silvio Berlusconi è ineleggibile in Parlamento perché beneficiario di una concessione statale (“in proprio o come amministratore”, dice la legge, quindi innanzitutto il proprietario o azionista o controllore di fatto: dunque sia Berlusconi che Confalonieri, non quest’ultimo al posto del primo, secondo l’interpretazione alla azzeccagarbugli imposta fin qui dall’inciucio nelle “Giunte delle elezioni”).

    Un centinaio di cittadini si alterneranno sul palco (in realtà, francescanamente, un trabiccolo con un megafono), per leggere gli articoli della Costituzione e alcuni testi che segnano i momenti salienti della lotta per i valori repubblicani nel nostro paese, dalla poesia di Calamandrei per il monumento alla Resistenza agli articoli di Sciascia contro la mafia o di Galante Garrone e Paolo Sylos Labini contro la corruzione e il conflitto di interessi (Alessandro Galante Garrone e Paolo Sylos Labini sono le personalità che con Antonio Giolitti, Vito Laterza e Aldo Visalberghi avanzarono nel lontano 1994 il primo appello/ricorso per l’ineleggibilità di Berlusconi, reiterato nel 1996).

    Una manifestazione di solenne semplicità, che esprima la calma indignazione, la passione intransigente, la volontà di lotta della società civile, e imponga ai membri della “Giunta delle elezioni” del Senato, con la Moral Suasion dei cittadini, il rispetto della legge e dunque l’estromissione definitiva di Berlusconi dal Parlamento. Il capogruppo al Senato del M5S Vito Crimi ha già ribadito che la legge va applicata senz’altro (dunque Berlusconi deve tornare ad essere un cittadino eguale agli altri, senza più immunità e privilegi di impunità), e altrettanto ha fatto (fin qui a titolo personale) l’ex vicepresidente dei senatori Pd Luigi Zanda. Ma una presa di posizione ufficiale del Pd e del suo segretario Bersani ancora non c’è stata, e questo rende il peso della manifestazione ancora più importante.

    La realizzazione della manifestazione è affidata a ciascuno di voi.“Manifestazione auto-organizzata” non è una definizione retorica ma l’esatta fotografia: la manifestazione riuscirà solo se ciascuno di voi si mobiliterà in tutti i modi: attraverso i propri social network, le associazioni e i movimenti di base di cui fa parte, i propri indirizzari mail, tutte le occasioni che ha di intervenire (anche da “ascoltatore”) in una trasmissione radio o televisiva. La potenza televisiva e giornalistica dell’establishment farà da grancassa alla manifestazione berlusconiana, ovviamente, e silenzio e muro di gomma (tranne rarissime eccezioni) a quella della coerenza democratica.

    Attraverso il sito di MicroMega e la sua mailing list daremo comunicazione delle personalità della società civile che aderiranno e leggeranno dal “trabiccolo con megafono” gli articoli della Costituzione. Vorremmo che a farlo ci fossero anche i professori di educazione civica delle scuole superiori di Roma, gli studenti di tutte le sigle e di tutti i movimenti di lotta di questi anni, i giornalisti delle principali testate. Vorremmo che ogni partecipante realizzasse il suo cartello, le sue “parole d’ordine”, e nei giorni precedenti promuovesse l’iniziativa con volantini autoprodotti, nelle scuole, negli uffici, nelle facoltà, nei luoghi del “tempo libero”.

    Le firme di adesione sul sito http://www.micromega.net hanno raggiunto, a metà pomeriggio di domenica 17 marzo, quota 215 mila. Speriamo che continuino ad aumentare, grazie al vostro impegno.

    Tutti a piazza Santi Apostoli a Roma alle 17 di sabato 23 marzo, per la realizzazione della Costituzione e per l’ineleggibilità di Berlusconi.

    Finché c’è lotta c’è speranza.

    (18 marzo 2013)
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    Fonte: Manifestazione francescana a Roma, piazza S. Apostoli, il 23 marzo ore 17 e in tutte le piazze d’Italia

  • agbiuso

    Marzo 15, 2013

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    Qualche minuto prima della mezzanotte di giovedì 14 marzo, l’appello di MicroMega perché il nuovo parlamento rispetti la legge 361 del 1957, che rende ineleggibile Berlusconi, ha superato le 200mila firme. E’ un risultato clamoroso, che testimonia quanto sia vasta la volontà di legalità, e di rifiuto di ogni inciucio, della società civile democratica.

    La raccolta delle firme continua. I cittadini eletti in parlamento col Movimento 5 stelle hanno già dichiarato ufficialmente che nella giunta delle elezioni chiederanno il rispetto della legge e dunque la dichiarazione che Silvio Berlusconi, NON eleggibile, NON viene riconosciuto eletto. I parlamentari del Pd e di Sel fin qui hanno fatto finta di nulla (tranne il senatore Luigi Zanda, che ha firmato l’appello di MicroMega), ma questo atteggiamento alla Ponzio Pilato non potrà continuare, visto che la decisione sui ricorsi nei confronti dei parlamentari eletti è uno dei primissimi adempimenti a cui sono tenute le due Camere.

    Moltiplicare le firme è dunque un’arma democratica con cui i cittadini possono far sentire la loro voce e impedire che la logica nefanda dell’inciucio, che ha garantito fin qui l’impunità a Berlusconi, si perpetui.

    MicroMega chiede infine a tutti i movimenti della società civile di organizzare in ogni città, sabato 23 marzo, una manifestazione per la realizzazione della Costituzione e per il rispetto della legge 361/1957, nella quale 139 cittadini leggano in piazza un articolo della Costituzione ciascuno e altri documenti memorabili della vita repubblicana italiana (dalla poesia epigrafe di Calamandrei per il monumento alla Resistenza agli articoli di Sciascia contro la mafia, ad esempio).

    A Roma l’appuntamento è per le 17 di sabato 23 marzo a piazza Santissimi Apostoli. Sul sito di MicroMega daremo l’aggiornamento degli appuntamenti nelle singole città.

    Ai cittadini eletti come deputati e come senatori della Repubblica chiediamo di partecipare anch’essi, con la lettura di un articolo della Costituzione, a questa iniziativa auto-organizzata dalla società civile, a dimostrazione che si vuole davvero cambiare il rapporto (troppe volte inesistente) tra elettori ed eletti. Della loro adesione, che speriamo amplissima, daremo tempestiva comunicazione sul sito di MicroMega.
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    Fonte: Ineleggibilità Berlusconi, oltre 200 mila firme

  • agbiuso

    Marzo 14, 2013

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    Il marcio ventennio berlusconiano può davvero finire tra pochi giorni. Ma Napolitano ha posto il veto: “bisogna garantire al Cavaliere la partecipazione politica”, così l’Ansa sintetizza nel titolo il senso di questa Immoral Suasion del Colle. Invece, 190 mila cittadini hanno già aderito, in poco più di una settimana, all’appello che tramite http://www.micromega.net Andrea Camilleri e Dario Fo, Margherita Hack e Barbara Spinelli, Franca Rame e Vittorio Cimiotta, e infine il sottoscritto, hanno lanciato perché il nuovo Parlamento finalmente rispetti la legge 361 del 1957 che rende Berlusconi inequivocabilmente NON eleggibile, e della quale uno spregevole inciucio ha fatto strame nelle passate legislature. Il primo ricorso, nel 1994, e il secondo nel 1996, ho avuto l’onore di firmarli insieme agli indimenticabili Alessandro Galante Garrone, Antonio Giolitti, Vito Laterza, Paolo Sylos Labini, Aldo Visalberghi.

    Che nel 1994 una maggioranza berlusconiana calpestasse la legge era purtroppo prevedibile: l’espressione “in proprio”, fu “miracolata” dalla Giunta delle elezioni in “in nome proprio”, con una interpretazione alla azzeccagarbugli, pretendendo che la ineleggibilità valesse per amministratori e manager ma non per i proprietari, per Confalonieri e non per Berlusconi. Che la stessa ingiuria alla legalità venisse inflitta nel 1996 dalla maggioranza dell’Ulivo resta invece un triste abominio, che il centro-sinistra ha purtroppo reiterato nella successiva vittoria elettorale. Ora Napolitano ci mette il suo carico da undici. Ma due giorni fa Vito Crimi, cittadino del M5S eletto al Senato, ha ufficialmente annunciato che i membri del M5S nella Giunta delle elezioni voteranno per il rispetto della legge e per dichiarare dunque Berlusconi NON eleggibile e NON eletto. Questa decisione ufficiale cambia completamente il quadro politico.
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    Invito a leggere il resto dell’articolo di Flores D’Arcais: Berlusconi ineleggibile, verso le 200 mila firme! Ma Napolitano mette il veto

  • agbiuso

    Marzo 13, 2013

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    Povero Paese, dove deputati e i senatori della Repubblica si umiliano in gruppo per il loro padrone e occupano un tribunale della Repubblica senza che nessuno intervenga, senza il minimo pudore. Come faranno a guardarsi in faccia?
    Povero Paese dove nel dopo elezioni si discute solo di alleanze, di poltrone, di cariche, di spartizioni e non di economia, di lavoro, di soluzioni ai problemi quotidiani.
    Povero Paese con l’informazione peggiore (di gran lunga) dell’Occidente che usa il suo potere per infangare chiunque voglia il cambiamento, la trasparenza, la pulizia morale.
    Povero Paese dove un presidente della Repubblica invece di andare in prima serata in televisione a condannare un atto eversivo di portata enorme come la triste sfilata di parlamentari negli uffici giudiziari, riceve Alfano (ex ministro della Giustizia…) al Quirinale il giorno dopo.
    Povero Paese dove da vent’anni non esiste opposizione, ma un inciucio alla luce del sole, con un pdmenoelle incapace di pronunciarsi immediatamente sull’attacco alla magistratura di Milano, loro che volevano smacchiare i giaguari.
    Povero Paese dove il Monte dei Paschi di Siena è scomparso dall’informazione, il più grande scandalo economico della Repubblica relegato in una nota a piè pagina.
    Povero Paese dove nessuno si prende la responsabilità dello sfascio economico e morale, non il pdl, non il pdmenoelle, non le istituzioni, non le authority che dovevano vigilare, sembra che l’Italia sia stata governata da fantasmi. Un Paese senza colpevoli.
    Povero Paese dove sui giornali e sulle televisioni dei partiti la verità è stravolta, il boffismo è consuetudine, e nessun organismo internazionale, a iniziare dalla UE si sente in obbligo di intervenire.
    Povero Paese dove la legge elettorale è in mano ai partiti che la usano, la modificano, la stravolgono per la loro convenienza e non per dare una vera rappresentanza ai cittadini.
    Povero Paese dove il governo si è sostituito per un decennio al Parlamento (formato da “nominati” dai segretari di partito dopo un osceno mercato delle vacche) e legifera a colpi di decreti legge.
    Povero Paese, che si dice democratico, dove le leggi popolari, come Parlamento Pulito, non sono neppure discusse e i risultati dei referendum ignorati.
    Povero Paese in ostaggio degli interessi di tanti, di troppi, ma non del popolo italiano.
    Ora siamo a una svolta. Gli italiani lo hanno capito.
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    Fonte: Povero Paese

  • agbiuso

    Marzo 12, 2013

    Sino alla fine del proprio settennato Giorgio Napolitano si conferma un prezioso amico di Silvio Berlusconi. Quando si cercherà di rispondere alla domanda su come siano potuti durare così a lungo in Italia il potere e l’influenza di costui, il nome di Napolitano sarà una delle spiegazioni.

    Invece di difendere la Costituzione, la divisione dei poteri, l’eguaglianza di tutti i cittadini -compresi i cittadini ricchissimi e potenti- di fronte alla legge; invece di stigmatizzare l’enormità di deputati che marciano minacciosi contro un tribunale della Repubblica, ecco che cosa ha dichiarato oggi Napolitano:

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    E’ comprensibile la preoccupazione dello schieramento che è risultato secondo, a breve distanza dal primo, nelle elezioni del 24 febbraio, di veder garantito che il suo leader possa partecipare adeguatamente alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento, che si proietterà fino alla seconda metà del prossimo mese di aprile. Non è da prendersi nemmeno in considerazione l’aberrante ipotesi di manovre tendenti a mettere fuori giuoco – “per via giudiziaria” come con inammissibile sospetto si tende ad affermare – uno dei protagonisti del confronto democratico e parlamentare nazionale.
    Rivolgo perciò con grande forza un appello al rispetto effettivo del ruolo e della dignità tanto della magistratura quanto delle istituzioni politiche e delle forze che le rappresentano. Un appello, che volentieri raccolgo dalle parole oggi pronunciate da autorevoli giuristi, affinché in occasione dei processi si manifesti da ogni parte “freddezza ed equilibrio” e affinché da tutte le parti in conflitto – in particolare quelle politiche, titolari di grandi responsabilità nell’ordinamento democratico – si osservi quel senso del limite e della misura, il cui venir meno esporrebbe la Repubblica a gravi incognite e rischi.”
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    Fonte: Il sito ufficiale del Quirinale

  • aurora

    Marzo 12, 2013

    non mi ricordo quanto tempo è passato che Nanni Moretti ha detto a Dalema :”Di qualcosa di sinistra”,eppure non è successo niente.Oggi di nuovo c è lo sbarramento del parlamento a Berlusconi, da parte dei grillini,forse è la volta buona che ci liberiamo di Berlusconi e dei suoi sostenitori,speriamo bene

  • agbiuso

    Marzo 12, 2013

    Peter Gomez ha ben descritto la natura mafiosa, oltre che golpista, di quanto avvenuto a Milano: Berlusconi, marcia sul Tribunale (con ricatto)

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