Piccolo Teatro Grassi – Milano
Il teatrante
di Thomas Bernhard
Con: Franco Branciaroli (Bruscon), Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio, Daniele Griggio, Cecilia Vecchio,Valentina Violo
Scene e costumi di Margherita Palli
Regia di Franco Branciaroli
Produzione CTB Teatro Stabile di Brescia – Compagnia degli Incamminati
Sino al 23 dicembre 2012
«Se fossimo onesti, rinunceremmo al teatro». Queste sono alcune delle migliaia di parole che Bruscon, attore e drammaturgo austriaco di origini bergamasche, pronuncia arrivando in uno sperduto villaggio -Utzbach- dove la sua compagnia dovrebbe mettere in scena La ruota della Storia, testo da lui stesso composto lungo decenni di lavoro. La sua compagnia. In realtà , si tratta della moglie, della figlia e del figlio. Tutti assolutamente privi di talento. E allora questo guitto colto e narcisista esalta se stesso sino all’inverosimile -«Shakespeare, Voltaire e io»- di fronte a un oste che lo ascolta pazientemente e di fronte ai suoi stessi familiari. La sua commedia vorrebbe essere la sintesi di tutti i drammi che sono stati scritti; vi compaiono come contemporanei Giulio Cesare, Churchill, Napoleone, Marie Curie, Metternich, Einstein, Stalin. In questa apoteosi dell’ambizione, Bruscon rimane profondamente e radicalmente fedele alla gratuità dell’arte, che non sempre dà pane ma che offre certamente senso.
Il testo di Bernhard (1931-1989) è feroce nello scagliarsi contro l’Austria e la sua micragneria, contro i teatranti e la loro boria, contro gli umani e la loro disperazione -«Paghiamo per tutta la vita l’insensatezza di essere nati»- ma dal cuore stesso di questa lunga invettiva emerge l’esigenza di una purezza assoluta. Un’esigenza tutta nel solco del Romanticismo e della sua contrapposizione inguaribile tra la vita e l’arte. Ma fino a che una simile contrapposizione rimarrà al centro della cultura e del suo farsi, la bellezza resterà asintotica e la vita sarà triste. Bisogna oltrepassare tutti i romanticismi, anche quello sardonico e geniale che prende vita in questo testo farsesco e tragico di Bernhard.
Dopo Don Chisciotte e Servo di scena, Branciaroli è qui al culmine del suo istrionismo. Uno spettacolo profondamente divertente.