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Per la politica, contro la televisione

Una delle dimostrazioni ai miei occhi più chiara dell’intelligenza politica di Beppe Grillo è la seguente dichiarazione (8.5.2012):

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Se il MoVimento 5 Stelle avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento. Nei talk show il dibattito avviene con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti. C’è l’omologazione con il passato. Che senso ha confrontarsi con Veltroni o con Gasparri in prima serata? Più che spiegarlo e ribadirlo non posso fare. Comunque chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo.
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e, prima ancora, (21.4.2012):

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I talk show televisivi sono un’arma contro il MoVimento 5 Stelle. Sono spazi poco igienici dove chi partecipa viene omologato alle scorie del Sistema. Infatti, se ti siedi accanto a Renzi o alla Santanchè sei omologato. Chi ascolta gli scarsi minuti che ti vengono accordati ti qualifica come un’espressione dei partiti. Chi si siede su quella poltroncina, su quella sedia, è alla mercé di conduttori schierati che hanno due obiettivi: lo share e l’obbedienza al partito o allo schieramento di riferimento.
[…] Siamo cresciuti in Rete, ci siamo sviluppati con l’esempio dei fatti nei Comuni, con il passaparola. La televisione è controllata in ogni sua piccola parte dai partiti. Uno “stupid box”. “Farsi vedere” dai cittadini “altrimenti non si cresce” è una solenne cazzata. O per alcuni una scusa per dare spazio al proprio ego.
È bene ricordare che chiunque faccia parte del MoVimento 5 Stelle, oggi ci sono 200.000 iscritti, ha la stessa dignità. È un MoVimento di massa dove chiunque può prendere e dare il testimone. La rivoluzione non sarà televisiva. La televisione è in mano al potere costituito. O ti oscura o deforma il tuo messaggio. I movimenti degli Indignados o dei Pirati svedesi sono nati e si sviluppano in Rete, non in prima serata televisiva. Ogni volta che parlano Bersani e Casini c’è uno spostamento di voti verso il MoVimento 5 Stelle, ogni volta che un esponente del M5S si fa ingabbiare in un talk show questi voti ritornano ai partiti. La nostra voce è la Rete, senza non avremmo neppure lo 0,1%. Entrare in uno studio in cui tutti, ma proprio tutti sono contro di te e non hai neppure il diritto di parola, perché ti viene tolta al momento opportuno da conduttori prezzolati, è fare il gioco dei partiti. Per chi non lo sapesse ancora, le televisioni appartengono ai partiti insieme ai giornalisti. Senza alcuna eccezione.
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Condivido pienamente. Da anni.

 

5 commenti

  • agbiuso

    Aprile 4, 2013

    Perché l’entità immonda e il suo partito ottengono ancora milioni di voti?
    Perché chi -come il PD- conduce una politica imperialistica e antisociale è ancora visto come un partito “di sinistra”?
    Questo accade soprattutto per la ragione tante volte ripetuta: perché viviamo in una società videocratica sul modello del romanzo di Orwell 1984.

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    Molti mi chiedono perché i partiti che hanno ridotto l’Italia in una comprimaria e consegnato le prossime generazioni alla miseria e all’emigrazione hanno avuto ancora la maggioranza dei voti alle scorse elezioni. La risposta è che una parte della popolazione italiana vive in un gigantesco Truman show, la cui responsabilità va attribuita per intero ai giornalisti italiani, con le solite poche e, in un Paese come il nostro, più che lodevoli eccezioni.E’ in atto una guerra dichiarata contro la realtà, mistificazioni, allusioni, menzogne vengono sputate dall’informazione quotidianamente. E’ un’informazione di regime, totalitaria, simile alle purghe staliniane degli anni ’30. Un’informazione omologata in un grande inciucio per mantenere privilegi, caste, parassiti sociali trasversali. Questa peste che tocca e ammorba chi non ha altre fonti di informazione è pagata dalle stesse vittime attraverso i contributi (diretti e indiretti) ai giornali e dal canone e dalle tasse per la RAI per un servizio pubblico indecente.
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    Il testo completo si trova qui: Per una RAI libera dai partiti #raisenzapartiti

  • agbiuso

    Settembre 25, 2012

    A chi appartengono le televisioni in Italia? A chi i giornali? Quanto vengono pagati i giornalisti? Come lavorano?
    Democrazia è divisione dei poteri, trasparenza delle amministrazioni pubbliche, votare con sistemi elettorali decenti e senza garanzie di seggio per i megadirigenti di partito. Democrazia, nel XXI secolo, è soprattutto un’informazione libera e critica verso il potere.
    Anche per questo l’Italia è una democrazia finta.

  • Google Alert – TELEVISIONE NEWS – Easy News Press Agency | Easy News Press Agency

    Maggio 18, 2012

    […] Alberto G. Biuso » Per la politica, contro la televisioneUna delle dimostrazioni ai miei occhi più chiara dell'intelligenza politica di Beppe Grillo è la seguente dichiarazione (8.5.2012): ============ Se il.www.biuso.eu/2012/05/…/per-la-politica-contro-la-televisione/ […]

  • Enrico Galavotti

    Maggio 12, 2012

    Anch’io condivido in toto, ma se la democrazia delegata non funziona più, dobbiamo prepararci a realizzare una democrazia diretta, alla Rousseau, e di sicuro non ce lo faranno fare.

  • diego b

    Maggio 12, 2012

    è molto interessante come il grillo, pur non vantando profondi studi personali, riesca spesso a cogliere prospettive interessanti rispetto al tema della comunicazione e del potere dei media

    essere un’opposizione che entra, che recita il proprio copione nei salotti televisivi è il modo per essere incastonati nello spettacolo, e quindi inglobati e resi inoffensivi e addirittura funzionali al sistema

    mi pare chiaro che è il tema affrontato più volte, con riferimento a pasolini e debord, caro alberto, nei tuoi testi

    accade però un fatto nuovo e interessante: il grillo, sembra capire che si è aperta una fase nuova, una fase che ovviamente debord e pasolini non possono aver conosciuto, la fase di un inarrestabile declino, la fase in cui la cartapesta del fondale televisivo appare sempre più usurata, incapace del suo trompe l’oeil, incapace di incatenare tutte le coscienze

    su questo fenomeno nuovo, se c’è, caro alberto, uno studioso della tua levatura, se vorrà esercitarsi, puo’ offrire nuove ed interessantissime prospettive di analisi

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