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Ministra

Ministra

In una lettera pubblicata sul quotidiano Il Gazzettino di Venezia del 20 maggio 2009 Mariastella Gelmini risponde al ministro Zaia a proposito dell’importanza dei dialetti. In tale missiva si leggono le seguenti affermazioni: «Da subito ho attuato provvedimenti per legare la scuola al proprio territorio. I professori ad esempio devono sempre più provenire dalla stessa regione nella quale insegna. […] Ogni regione deve poter strutturare un sistema educativa in linea con le richieste del mondo del lavoro della zona. Allo stesso modo la spinta verso il futuro e la modernizzazione non può non essere accompagnato dalla valorizzazione della cultura, ivi compresa la lingua e il dialetto. Per questo la polemica è distituita di qualsiasi fondamento soprattutto per chi è rivolta ad una persona che abita al confine con il Veneto».
Il testo è proprio quello che avete letto, zeppo di errori. Si potrebbe pensare a uno scherzo verso la Ministra se la lettera non fosse leggibile in un luogo ufficiale quale la Rassegna stampa della Camera dei Deputati. Tuttavia non volevo crederci e ho cercato il testo anche sul sito del quotidiano. L’ho trovato. Come spesso accade, contenuto e forma son tutt’uno.

10 commenti

  • Alberto G. Biuso » Il tunnel della Ministra

    Settembre 24, 2011

    […] L’incredibile personaggio che “guida” scuola e università italiane si è prodotta in un’altra straordinaria prestazione. Sul sito del ministero da lei “diretto”, infatti, si legge la seguente surreale dichiarazione: […]

  • Biuso

    Novembre 26, 2009

    Sulla ministra e sulla sua ormai leggendaria lettera al “Gazzettino”, invito a vedere per intero questo amaro e divertente filmato: http://www.youtube.com/watch?v=i8qJkk8hZuk

  • Alberto G. Biuso » Il Ministro, il Cepu e la virtù

    Luglio 27, 2009

    […] Un patto possibile solo perché fa comodo ai peggiori docenti e a molti studenti e famiglie. Il Ministro Mariastella Gelmini Tremonti sostiene che la decisione di tagliare fondi agli Atenei che risultano “non virtuosi” (sulla […]

  • Alberto G. Biuso » Socrate e i comportamentisti

    Giugno 18, 2009

    […] la propaganda del regime berlusconiano. Vi si accredita, infatti, quello stesso “rigore” che ministra e governo sbandierano e che invece è del tutto finto e […]

  • Alberto G. Biuso

    Maggio 23, 2009

    Vi ringrazio tutti per i vostri commenti, così meditati e arguti 🙂
    Per Mariella Catasta: condivido le sue amare riflessioni sulla profonda ingiustizia verso chi studia, si appassiona a ciò che apprende, vorrebbe insegnarlo. E ora trova altri ostacoli anche…geografici!
    Ma -l’ho già detto- non ho nessuna comprensione verso i siciliani, giovani e no, che hanno votato per Berlusconi e i suoi alleati. Si meritano la catastrofe, complici come sono del proprio male.

  • Mariella Catasta

    Maggio 23, 2009

    Un asino in cattedra genera asineria n volte. Nel nostro bel Paese
    le eccellenze restano congelate, aspettano nelle graduatorie ad esaurimento per anni!
    Cosa facciamo di tutte quelle “risorse umane” che hanno studiato sul serio che hanno conseguito la Laurea , con la max votazione e la lode che hanno la specializzaione con il max dei voti e anche il master? L’idea di inchiodare i docenti nelle loro provincia , esprime una forte contraddizione e viola la Costituzione italiana perchè di fatto le risorse eccellenti perdono il diritto di uguaglianza e di cittadinanza: si diversifica il trattamento relativo al diritto al lavoro. Europa unita, e italiani seperati e disperati nel nome dell’identità culturale che si traduce in fame soprattutto per i siciliani che hanno creduto nella Cultura ! Disoccupati lo saranno per anni , senza poter progettare la propria vita grazie ad un ministro che pensa di tagliare i posti di lavoro di inchiodare nella provincia di appartenenza i professori , le persone di scuola già dequalificate spogliate e umiliate per aver scelto di studiare. La scuola non serve più?!

  • Dario Generali

    Maggio 22, 2009

    Caro Alberto,

    hai perfettamente ragione nel giudicare gli italiani plebe e non popolo,
    perché sembrano apprezzare proprio gli aspetti peggiori di Berlusconi.
    Lo scandalo delle veline promosse al rango di politici e quello della condanna di Mills non hanno scalfito minimamente la
    popolarità del tiranno.
    In uno stato civile questo sarebbe incomprensibile. Da noi è la normalità,
    perché la massa di italiani ammira Berlusconi per essere riuscito ad
    ottenere quello che per loro è rimasto solo un sogno. Ma questi sono gli
    ideali.
    Un caro saluto.
    Dario

  • Niwa

    Maggio 22, 2009

    LI SOPRANI’ DER MONNO VECCHIO:
    un sonetto del Belli (1832) che oggi potrebbe essere ribattezzato:

    Berlusconi e il popolo italiano

    C’era una vorta un Re che dar palazzo
    Mannò ffora a li popoli st’editto:
    «Io sò io, e voi nun zete un cazzo,
    Sori vassalli buggiaroni, e zitto.

    Io fo dritto lo storto e storto er dritto:
    Pòzzo venneve a ttutti a un tant’er mazzo:
    Io, si ve fo impiccà, nun ve strapazzo,
    Ché la vita e la robba Io ve l’affitto.

    Chi abbita a sto monno senza er titolo
    O de Papa, o de Re, o d’Imperatore;
    Quello nun pò avé mai voce in capitolo».

    Co st’editto annò er boja pe curiero
    Interroganno tutti in zur tenore;
    E arisposeno tutti: E’ vero, è vero.

  • Pino Bullàra

    Maggio 22, 2009

    L’asino in maschera

    Disse un asino: dal mondo
    Voglio anch’io stima e rispetto;
    Ben so come, e così detto,
    In gran manto si serrò;
    Indi a’ pascoli comparve
    Con tal passo maestoso,
    Che all’incognito vistoso
    Ogni bestia s’inchinò.
    Lasciò i prati e corse al fonte,
    E a specchiarsi si trattenne;
    Ma sventura! Non contenne
    il suo giubilo, e ragliò.
    fu scoverto, e fino al chiuso
    Fu tra i fischi accompagnato;
    E il somaro mascherato
    In proverbio a noi passò
    Tu che base del tuo merto
    Veste splendida sol fai,
    Taci ognor, se no scoverto
    Come l’asino sarai
    ( Aurelio Bertola)
    Senza commento.
    Pino Bullàra
    http://www.nelvento.eu/

  • cristina

    Maggio 22, 2009

    Carissimo,
    vorrei poter pensare che un ministro (o una ministra) non possa aver scritto di suo pugno tanta “bontà” … ma il peggiore pensiero è che NON ABBIA LETTO CIO’ CHE HA SCRITTO,certa che nessuno possa attaccare o punire lo stupro invisibile della collettività !
    Allora tutto torna:la giovin signora (donna) parla con la mente di altri, scive con la penna di altri, e…allora perchè non usa il corpo di altre? sicuramente godrebbe l’occhio di tanti e magari, perchè no, anche di tante! 🙂 GAFFE DEL GOVERNO DELLE VELINE? Non credo…qui il “mercato” ha chiesto una merce diversa: donna ambiguamente “non donna”, donna perchè = scuola, incolore e vuota di SCUOLA per rappresentare l’obiettivo cui si tende:vendere la scuola dopo che le azioni sono calate!

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